La genitorialità e la coppia: come sopravvivere a figli, pannolini e litigi
È proprio vero che con l’arrivo dei figli la coppia scoppia? Ed è vero che le mamme sono brave ad accudire e coccolare, e i papà a dettare le regole?
Le aspettative, nostre e altrui, su come dovremmo comportarci per essere una brava mamma e un bravo papà, sul modo in cui svolgere il rispettivo ruolo, e l’adesione spesso inconsapevole a tali aspettative e stereotipi, possono influenzare l’organizzazione familiare ed incidere negativamente sui rapporti di coppia e sulla relazione genitori/figli.
Proviamo allora a sfatare alcuni luoghi comuni e pregiudizi sulle differenze tra mamma e papà nella genitorialità. Non c’è dubbio che ci siano differenze tra le esperienze che madri e padri vivono nella crescita dei loro figli, ma spesso queste differenze sono rappresentate in modo esagerato e stereotipato, al punto da poter innescare un senso di inadeguatezza in chi non vi si rispecchia.
Partiamo dalla divisione dei compiti.
Non esiste una “natura femminile” che predisponga le donne alla cura dei figli così come non esiste una “natura maschile” che renda gli uomini incapaci di prendersi cura dei propri figli.
La divisione dei compiti tra genitori non dovrebbe essere basata sul sesso, ma sulla consapevolezza che la responsabilità della conduzione della vita familiare, sia sul piano organizzativo e di cura della famiglia che sul piano economico, è di entrambi in pari misura.
Lavoro di squadra
Il lavoro di squadra apporta una serie di vantaggi a tutti i membri della famiglia, in quanto potenzia le risorse e le energie, consente di avere maggior tempo a disposizione per sé e per la coppia e soprattutto mantiene alta la fiducia reciproca tra i partner, favorendo un clima familiare sereno nonostante gli affanni quotidiani.
Non vi è dubbio che vi possano essere fasi nelle quali un determinato compito sia maggiormente appannaggio di uno dei due genitori, è il caso, ad esempio, dei primi mesi dopo la nascita di un figlio.
Questo, però, non significa che il padre, in quella fase, sia un semplice figurante.
Tutt’altro. Egli in realtà svolge un ruolo fondamentale, di sostegno e di cooperazione, che getta le basi per una positiva costruzione dell’alleanza genitoriale e il mantenimento di quella di coppia.
La genitorialità, infatti, così come il rapporto di coppia, va costruita giorno per giorno fin da subito, con ascolto, cooperazione, capacità di adattamento proattivo ai cambiamenti che essa impone, e soprattutto vissuta in modo autentico e libero da stereotipi di genere.
Non è raro che un padre e una madre, per motivi diversi, possano sentirsi isolati e soli nella genitorialità:
l’uno perché si sente escluso dalla relazione inizialmente simbiotica tra il neonato e la mamma e ritiene di non poter avere alcun ruolo, l’altra perché ritiene di non poter delegare alcuno dei compiti di cura del figlio, per esempio, oppure, entrambi, soffrire la mancanza di tempo e spazio per la comunicazione e l’intimità di coppia.
Se né l’uno né l’altra riescono a parlare di ciò che stanno provando o, peggio ancora, non trovano nel/nella partner alcuna solidarietà e capacità di condivisione dei compiti, la relazione tra i due genitori viene messa a dura prova.
Creare un legame più forte affrontando insieme le sfide e la responsabilità
Non dimentichiamo però che la genitorialità può anche rafforzare la relazione di coppia, creando un legame più forte e costruendo una famiglia insieme. Quindi, mamme e papà, cercate di affrontare insieme le sfide e le responsabilità che accompagnano la genitorialità, e ricordate che l’amore e il supporto reciproco sono la chiave per una relazione felice e duratura.
E se tutto il resto fallisce, ricordatevi di avere sempre una riserva di cioccolato nascosta nel frigorifero!
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